Dintorni

Scopri le Meraviglie Nascoste della Puglia!

La storia di Stornara

In epoca romana, Stornara era una delle tappe del percorso della Via Traiana. Non ci sono però giunte particolare testimonianze di quel periodo. Sappiamo però la cittadina è stata un centro di scambio di media importanza.

Le fonti storiche attestano la sua esistenza anche in epoca successiva, sotto Federico II. Il periodo di massimo splendore venne però raggiunto sotto Ferdinando IV di Borbone. Entrò allora a far parte dei Cinque Reali siti, insieme con Carapelle, Ordona, Stornarella e Orta Nova.

Il re volle un’opera di totale riqualificazione dell’area, in seguito alla cacciata dei gesuiti da quei territori. L’origine del nome, infine, deriverebbe dalla parola latina sturnus, che indica lo storno. Ciò si deve alla presenza di numeri gruppi di uccelli nel periodo migratorio. Da qui il nome di uno dei nostri appartamenti Asturnara.

I Murales

Stornara si conferma patria pugliese dei murales grazie all’associazione StornaraLife aps

Un percorso di street art con oltre 100 murales diffusi, trasformano un borgo a vocazione prettamente agricola della provincia di Foggia in un museo a cielo aperto che rivaluta il tessuto urbano della città. Le pareti di molti edifici diventano tele dove risaltano numerose illustrazioni. Un open-air sempre fruibile che porta arte e creatività in un paese quasi del tutto privo.

Un patrimonio artistico da ammirare e valorizzare in occasione del Festival Stramurales, che richiama numerosi artisti internazionali.

Arte senza confini”, “Respect”, “Controcorrente”, “Freedom” e “Revolution”, il festival Stramurales di Stornara ha scelto come tema della kermesse per questa edizione 2023 “Desperate World”.

Giunta alla sua sesta edizione, la rassegna ha invitato quest’anno ben 27 artisti internazionali con l’obiettivo di impreziosire con nuove opere murali il tessuto urbano della cittadina pugliese.

Una Line-up eterogenea tar cui spiccano nomi di livello come: Toni Espinar, oltre a Creaero, Alaniz Niz, Alessandra Carloni, Alex Senna, Artiste Rast, Aurora AgrestiniBublegum, Dale Grimshaw, Eloi Angel, Fio SilvaGraffmattJDL, Luca Ledda, Lucione Samoa, Leticia MandragoraMargotMate Artist, Maxi Bagnasco, Mirko LosteMr BlobOrder 55Roseta, Sidney Waerts, Tito FerraraVesod.

Con Stramurales e dopo 132 murales Stornara non si accontenta e vuole guardare oltre con l’obiettivo di trasformare il paese in un vero e proprio laboratorio artistico.

E’ lo stesso Lino Lombardi, Presidente di Stornara Life aps, associazione organizzatrice dell’evento, e direttore artistico della rassegna, a confermare questo intento affermando: “contiamo di fondare una residenza per artisti qui a Stornara trasformando così il nostro piccolo paese in un vero e proprio laboratorio artistico, operativo tutto l’anno, e presso il quale studenti del territorio potranno fare esperienze legate all’arte, imparare dagli artisti. Un po’ come succedeva nel corso del Rinascimento quando i maestri d’arte istruivano i giovani apprendisti“.

Insomma Stornara si conferma meta ambita per gli appassionati di street art e rivendica prepotentemente il diritto di essere ormai portavoce e capofila di una rinascita e riqualificazione artistica, culturale e sociale del territorio.

LA STORIA DELLA VIA FRANCIGENA NEL SUD

Gli itinerari che nel Medio Evo attraversavano l’Europa ebbero un ruolo fondamentale fino alla diffusione delle ferrovie, nell’ottocento.
Santiago, Roma e Gerusalemme erano i poli di una complessa rete viaria che univa città, mercati, porti. Da questo punto di vista la Via Francigena deve essere vista come una sorta di “asse attrezzato” che attraversa il continente, e non certo come un itinerario lineare che parte da Canterbury per arrivare a Roma. Ad esempio molti pellegrini proseguivano verso sud lungo la Via Appia, la Latina-Casilina e l’Appia Traiana, diretti al Sepolcro di Cristo o alla grotta dell’arcangelo Michele, sul Gargano. Inoltre le città costiere pugliesi furono utilizzate per alcuni secoli come porto d’imbarco verso la Terrasanta, e conobbero un periodo di grande splendore grazie al transito di pellegrini, eserciti e mercanti.
A partire dal XIII secolo iniziò ad affermarsi il pellegrinaggio via mare, prima lungo le rotte tirreniche, che facevano scalo nel porto di Messina, poi lungo le rotte dell’Adriatico, il “Mare dei Veneziani”, che assunsero il monopolio del trasporto del pellegrini in Terrasanta fino al XV secolo.

Le vie tra arte e fede

I pellegrini che viaggiavano lungo la Via Francigena avevano mete diverse, ma un unico sogno: il “pasagiumultramarinum”, il percorso in parte terrestre e in parte marittimo, che conduceva in Terra Santa, a Gerusalemme.
Chi da Roma decideva di incamminarsi verso sud poteva scegliere percorsi diversi che in genere si riunivano in due importanti “nodi”: Capua e Benevento. Da qui la direttrice più battuta era l’Appia Traiana, che conduceva verso i porti della Puglia: Siponto, Bari, Egnazia, Brindisi, Otranto, “finis italiae”. Numerosi erano i monumenti indimenticabili che il viaggiatore poteva ammirare lungo il cammino: il trionfo dell’Arco di Traiano a Benevento, l’eleganza della Cattedrale di Troia, lo stile orientale della Cattedrale di Siponto, il racconto della storia del mondo nei mosaici della Cattedrale di Otranto, erano solo alcune delle numerose ricompense per le fatiche del viaggio.

Tuttavia spesso i pellegrini deviavano verso nord per poi salire verso il Monte Gargano lungo “una via a gradoni scavata nella roccia” fino al santuario di San Michele, e qui invocare la protezione dell’Arcangelo Michele, in vista del lungo e difficile viaggio verso il sepolcro di Cristo. La devozione per il Santo, che secondo la leggenda apparve per tre volte tra il 490 e il 493, poggia sulla tradizione pagana, di cui ha ereditato alcune caratteristiche, come la presenza nelle apparizioni dell’acqua, della grotta, del bosco. Caratteristiche queste che rendono l’ambiente garganico la sede ideale per il Santuario.

Il Percorso

Sono oltre tremila i chilometri della Via Francigena da Canterbury a Roma e verso Santa Maria di Leuca. Stornara è una Tappa della Via Francigena e Via Traiana. Un filo rosso che unisce l’Europa dei popoli e delle culture, toccando 5 stati, 16 regioni e più di 600 comuni. La Via attraversa il Kent, nel Regno-Unito; le regioni Haute-de-France, Grand Est e Bourgogne-Franche-Comté, in Francia; i Cantoni Vaud e Vallese, in Svizzera; e le Regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, in Italia. Infine, a Roma lo Stato del Vaticano. 

Facili sentieri di montagna, mulattiere di pietra, vie campestri e viabilità minore, senza traffico, strade bianche tra i cipressi, oppure ombreggiati da solenni pini domestici. Sotto i tuoi piedi scorrono le più antiche strade d’Europa. I segnavia ti guidano lungo il Cammino dove tutte le strade portano a Roma: il percorso ufficiale della Via Francigena, percorribile a piedi e in bicicletta e parzialmente a cavallo, è sicuro, facile, privo di difficoltà tecniche, accuratamente studiato per essere percorso da tutti e a tutte le età.

Scopri il percorso e buon Cammino!

A PIEDI

IN BICICLETTA

Da non perdere i punti d’interesse locali e nelle vicinanze: Cerignola, Gargano(Mare e Monti), San Giovanni Rotondo, Foresta Umbra, Madonna dell’Incoronata, Scavi archeologici Herdonia (Ordona), Ippodromo dei Sauri, le terme di Margherita di Savoia, le saline di Margherita di Savoia, il Lago Salso e la Riserva Frattarolo.

Luoghi Religiosi

  • San Giovanni Rotondo famoso nel mondo perché ospita le spoglie di San Pio da Pietrelcina, frate cappuccino vissuto a lungo nella città, divenuta importante meta di pellegrinaggio per tutti i fedeli e luogo di cura grazie al moderno Ospedale voluto per l’appunto dal Santo, che Garantisce assistenza ospedaliera a chiunque ne abbia bisogno.
  • Monte Sant’Angelo in cui si trova l’unico santuario al mondo non benedetto dall’intervento umano. La sua consacrazione, infatti, risalirebbe direttamente al 490 d.C., quando nella grotta del Monte Gargano, già precedentemente utilizzata per culti pagani, l’Arcangelo Michele comparve al vescovo di Siponto San Lorenzo Maiorano. Ben presto la grotta divenne un importante luogo di culto della cristianità, specialmente dopo l’VIII secolo, quando i Longobardi ne fecero il proprio santuario nazionale. Da Monte Sant’Angelo fu inoltre inviata in Francia, secondo la tradizione, la prima pietra di Mont Saint-Michel: questo spiega l’ incredibile numero di pellegrini che nell’antichità percorrevano la via Francigena, che univa i due principali luoghi del culto micaelico in Europa.

Anche i crociati si recavano al santuario prima di partire per liberare la Terra Santa. Proprio per questa sua centralità nel mondo longobardo e per l’importanza rivestita per molti secoli, Monte Sant’Angelo è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Questa zona è costellata di chiese ed eremi, come quello famoso dedicato alla Vergine Maria che si trova a Pulsano (circa 10 km da Monte Sant’Angelo). ma ci sono molti altri luoghi degni di essere visitati: a soli cinque minuti d’auto la Badia di Santa Maria di Pulsano; la Chiesa di San Pietro (di età altomedioevale, probabilmente intorno all’VIII secolo, è andata quasi del tutto perduta: oggi restano la zona absidale e tracce perimetrali); la Chiesa di Santa Maria Maggiore; il Castello (posto nella parte più alta della città, dall’aspetto imponente dovuto anche all’annessa “Torre dei Giganti“, così denominata in quanto eretta con massi ciclopici); la maestosa Chiesa di San Francesco ed annesso Convento dei Francescani.

  • Il Convento di San Matteo Evangelista situato a circa un paio di chilometri ad est di San Marco in Lamis, alle pendici del monte Celano (871 mt), tra il verde dei carpini e dei frassini.

Il monastero conserva una reliquia attribuita all’apostolo evangelista Matteo (un dente molare), custodita in un reliquario seicentesco completamente d’argento.

All’interno del Convento la famosa biblioteca dedicata a “Padre Michelangelo Manicone da Vico”, allestita nell’ultimo secolo in alcuni meandri del Convento (una volta adibiti alla rimessa del bestiame), con più di 60.000 volumi, che si attesta tra le più importanti di tutta la Capitanata grazie anche alla sua funzione di museo: all’interno la presenza di un notevole numero di opere d’arte (quadri, statue, simulacri…), la raccolta di antichissime Bibbie e innumerevoli mappe raffiguranti la Capitanata.

Sopra l’altare la statua di San Matteo: è il rifacimento di un Cristo effettuato da un frate verso la fine del ‘500, il quale gli mise in mano la penna con la quale l’Evangelista scrisse il Vangelo. La statua è completamente realizzata in legno d’olivo garganico e sul libro è riportata la data del 1596.

Sui muri si notano i resti di affreschi medievali, tra i quali vi è la rappresentazione di San Francesco in visita sul Gargano ed i resti di un Giovanni Battista. Lateralmente vi sono degli altari minori di stile barocco realizzati con pietra di Monte Sant’Angelo dedicati a San Giuseppe, all’Immacolata Concezione, a Sant’Antonio da Padova e a San Giovanni Battista, da cui si ha il nome canonico della chiesa.

Un ulteriore gioiello posseduto dal Santuario è l’organo, che si attesta tra i migliori della regione. E’ stato realizzato a Varese, ed inaugurato il 7 settembre 1991, con diversi tipi di legname pregiato: è un vero gioiello di tecnologia avanzata ed oggi, proprio grazie a questo, il Convento ospita numerose rassegne concertistiche.

  • Il Santuario dell’incoronata è situato a 7 km da Foggia, nel bosco dell’Incoronata, antica riserva di caccia di Federico II di Svevia. Meta obbligatoria per chi vuole unire natura, storia, religione e spiritualità; infatti, partendo proprio dal bosco, si resta incantati dalla quiete e dalla bellezza della flora circostante, caratterizzata da pioppi, salici, praterie con orchidee, pini, olmi; si sente l’odore inebriante degli eucalipti e il canto degli uccelli, tra i quali, inconfondibile, è il tambureggiare del picchio verde.

La leggenda narra che nel 1001 un nobile conte di Ariano Irpino si recò al Bosco dell’Incoronata per una battuta di caccia; qui ferì un daino, lo inseguì e lo ritrovò accasciato ai piedi di una grande quercia. Avvicinatosi, vide la quercia illuminarsi, e nella luce apparve la Vergine Maria. Nel frattempo giunse anche un pastore di nome Strazzacappa, il quale vide i suoi buoi inginocchiarsi dinanzi all’albero. Meravigliati, il pastore e il conte guardarono in alto e videro, tra i rami, una statua di legno scuro raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù. Il pastore prese una caldarella, vi versò dell’olio e l’accese, in onore della Madonna. L’olio durò miracolosamente per molti anni, attirando numerosi pellegrini. Per gratitudine, il conte fece edificare una cappelletta, in seguito ingrandita, fino a diventare quella che oggi si può ammirare in tutta la sua suggestione.

Il nuovo complesso architettonico del Santuario dell’Incoronata, opera dell’architetto Luigi Vagnetti di Roma, anche agli occhi di un profano appare come un “inno alla Puglia” e fu realizzato dagli anni 1954 al 1965. L’architetto si è ispirato infatti alle primordiali abitazioni edilizie della zona, quali la capanna e il trullo e con elementi tanto semplici ha ricavato incredibilmente una platea di grande luce ed un complesso sommamente originale: la grazia e la gentilezza conferiscono al complesso un aspetto suggestivo e spirituale.

Il Gargano: Cosa vedere e cosa fare

Il Gargano è un promontorio montuoso nella parte più a nord della Puglia. Per le sua collocazione geografica, bagnato per 3 lati dal mare Adriatico, è chiamato anche “lo sperone d’Italia”.  Pur mantenendo molte delle caratteristiche dei paesaggi pugliesi, il territorio Gargano è molto diverso dalla Valle d’Itria e del Salento: troverete aree boschive con rigogliose pinete, paesaggi montuosi, foreste, una spettacolare costa ricca di bianche scogliere calcaree, grotte marine, lunghe spiagge sabbiose e borghi a picco sul mare.
La varietà del paesaggio è una delle caratteristiche salienti di questo territorio.

Il Gargano è il monte più vario che si possa immaginare

 

Ungaretti

Il territorio di questo promontorio, ricco di importanti insediamenti preistorici come la Grotta Paglicci e la miniera della Defensola, ricade quasi interamente nel Parco Nazionale del Gargano.

Nella zona si trovano anche 2 siti Unesco: Monte Sant’Angelo , che fa parte del sito seriale “I Longobardi in Italia” e quello della Foresta Umbra ricadente nel sito delle faggete Vetuste.

Gargano, borghi, storia e religione

I borghi Garganici conservano per molti tratti le caratteristiche antiche medioevali, dei borghi agricoli nelle zone più interne e dei borghi marinari lungo la costa.
Sono tutti affascinanti in modo diverso: si passa dai borghi costieri di ViestePeschici e Rodi Garganico a quelli montani di Vico del Gargano, Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo.


I borghi costieri sono a picco sul mare e l’intricato dedalo di vicoli bianchi porta spesso a piazzette belvedere con una vista magnifica sul mediterraneo.

Vieste

Altrettanto suggestivi sono i borghi di Vico del Gargano, da visitare sopratutto in occasione di San Valentino, protettore della città, Monte Sant’Angelo con il suo mistico santuario dedicato a San Michele Arcangelo e quello di San Giovanni Rotondo, il cui legame al culto di Padre Pio è ormai indissolubile.

Ricca di bellezze culturali è anche la cittadina di più grande del Gargano, Manfredonia, fondata nel 1256 non lontano dall’antica Siponto, importante città dauna, dove ora sorge un parco archologico con la basilica e l’opera d’arte di Tresoldi con la ricostruzione dell’antica basilica paleocristiana in rete metallica.
Il dualismo tra terra e mare si rispecchia anche a tavola: prodotti legati all’agricoltura e alla pastorizia “contendono” il posto sulla tavola al pesce. Onnipresente però è l’olio extravergine d’oliva, che sul Gargano è particolarmente buono, con la pregiata cultivar “ogliarola Garganica”.

Le spiagge e la costa del Gargano

baia delle zagare
Se il Gargano è diventata una delle zone più amate dai turisti Italiani e non solo è sopratutto per la sua costa. Da Mattinata a Vieste ci sono molte falesie a picco sul mare, fiordi e spiagge paradisiache: Baia delle ZagareVignanoticaCala della PergolaPugnochiuso e Baia di Campi sono solo alcune delle innumerevoli spiagge e calette che potrete visitare durante una vacanza sul Gargano.

Le caratteristiche geologiche della costa del Gargano, soprattutto nella zona tra Vieste e Mattinata, sono in grado di regalarci spettacoli unici, come le grotte marine, l’arco naturale di San Felice e i faraglioni del Pizzomunno e di Baia delle Zagare. La roccia carsica, scolpita dal vento e dal mare, è in grado di regalarci scenari unici.
Per visitare la costa del Gargano dal mare è possibile partecipare ai tour organizzati che partono dai porti di Vieste, Peschici e Rodi Garganico, oppure prendere una barca a noleggio.

Da Vieste in poi la costa si fa man mano più gentile, con lunghissime spiagge sabbiose intervallate da costoni di roccia ricoperti di macchia mediterranea, con le immancabili torri costiere e i trabucchi a testimoniare il rapporto speciale che questa terra ha con il mare.

Queste spiagge sul versante nord orientale della costa garganica sono frequentate nel periodo estivo soprattutto da famiglie, che apprezzano il fondale basso, sicuro per i più piccoli.

Discorso a parte meriterebbero le isole Tremiti, un arcipelago paradisiaco a 12 miglia nautiche dalle coste del Gargano. Una visita è d’obbligo.

La Natura del Gargano

foresta umbra


Tra i luoghi simbolo del Gargano c’è sicuramente la Foresta Umbra,  polmone verde del sud italia, circa 10.000 ettari tra faggeti, querceti e natura incontaminata. La foresta si estende tra i comuni di Vieste, Peschici, Vico del Gargano, Carpino e Monte Sant’Angelo, è ricca anche di fauna: qui possiamo trovare infatti  Caprioli autoctoni, volpi, ghiri, tassi, cinghiali, gufi (tra cui quello Reale), allocchi, barbagianni e un’infinità di altre specie.
Questa vasta riserva naturale è nella parte più interna del Gargano, a soli 30 minuti di auto da Vieste, ma poiché ha una altitudine di circa 800 metri troverete una temperatura ideale per trekking anche in estate.
Le faggete della foresta Umbra sono protette dall’Unesco.

Consigliamo di arrivare in auto nella zona centrale, nei pressi del laghetto artificiale dove si trova anche il bar/rifugio e la zona riservata ai daini.
Il Gargano rappresenta un vero e proprio paradiso di biodiversità anche per la presenza di oltre 80 specie orchidee selvatiche, alcune delle quali endemiche, e per i fenomeni del macrosomatismo di alcune specie vegetali.
Altra peculiarità del territorio sono le lagune del Gargano: per gli amanti del Bird Watching nella parte nord  troviamo i laghi di Lesina Varano,  a sud il lago Salso, vicino Manfredonia.

Per la sua varietà di paesaggio il Gargano è da considerarsi un piccolo paradiso di biodiversità: molte specie vegetali e animali sul territorio si presentano con caratteristiche uniche, come ad esempio le orchidee spontanee del Gargano.

Non vi resta che partire alla scoperta di questa meravigliosa terra, tra mare, natura e cultura!

 

BARI, PERLA DELLA PUGLIA E PORTA DELL’ORIENTE…

La Puglia Imperiale

Castel del Monte

Questa parte di Puglia è chiamata così per le tracce lasciate dall’Imperatore Federico II, a cominciare da Castel del Monte, uno dei luoghi simbolo della regione, sito Unesco.
Oltre al Castello, su una collina isolata, sono molto interessanti il borgo di Trani, con il Castello Svevo e la Cattedrale sul mare, Barletta con il suo colosso e il suo castello, Canosa con i suoi reperti archeologici e Margherita di Savoia, dove vi attenderà un surreale paesaggio attraversando sottili strisce di terra circondate dall’acqua, del mare e delle saline.

Trani

Bari, le Murge, le Cattedrali e la Valle d’Itria

Monopoli

La parte centrale della Puglia è ricchissima di punti d’interesse, partendo dalle grandi cattedrali romaniche come quelle di Bitonto, di Altamura e ovviamente la basilica di San Nicola nel cuore di Bari vecchia, fino ad arrivare ai bianchi borghi agricoli della Valle d’Itria come Ostuni, Locorotondo, Martina Franca e Cisternino, passando per i bellissimi borghi marinari come Monopoli e Polignano a Mare.

Ostuni

Ostuni, la città bianca

Tra le mete principali ci sono il sito Unesco Alberobello, che deve la sua notorietà sopratutto alle antiche costruzioni rurali chiamate trulli.

trullo

I trulli

Oltre che nel centro di Alberobello, i trulli sono presenti in tutte le campagne della valle d’Itria, che con gli uliveti, i tipici muretti a secco e i bianchi borghi arroccati ci regalano paesaggi spettacolari paesaggi unici.
Altre attrattive sono lo zoo safari di Fasano con l’annesso parco divertimenti Fasanolandia e le grotte di Castellana, uno spettacolare complesso di cavità sotterranee di origine carsica l’architettura rupestre di Gravina e della vicina Matera (in basilicata) oltre ovviamente ai paesaggi mediterranei di Polignano a Mare, Monopoli e Giovinazzo.

Grotte di Castellana

Il Salento, l’estremità meridionale della Puglia

Torre dell’Orso

Lu sule, lu mare, lu ientu… ma non solo:
Una città barocca chiamata la Firenze del Sud, una spettacolare costa ricca di spiagge, antiche masserie nascoste tra gli uliveti: la parte più a Sud della Puglia ha tanto da offrire.
Tra i luoghi più visitati ci sono le località balneari di Ugento, Otranto, Gallipoli, Santa Maria di Leuca e Pescoluse, con spiagge bellissime e graziosi centri storici.
Tra le città spicca sicuramente Lecce, con Piazza del Duomo, ricca di edifici barocchi e piazza Sant’Oronzo, in cui è ancora presente un’anfiteatro di epoca Romana.
Nell’entroterra vi attende un tipico paesaggio rurale, con uliveti, vigneti e bellissime masserie.

Lecce

Come abbiamo visto, la Puglia è una regione davvero affascinante, ricca di bellezze naturali, storia e cultura. Non dimenticate di esplorare anche i piccoli paesi e i borghi della Puglia, dove potrete assaggiare la vera cucina locale e conoscere la storia e la cultura di questa terra straordinaria. Che preferiate le spiagge o le escursioni nella natura, la tranquillità di una masseria tra gli ulivi o una passeggiata notturna tra i vicoli stretti di un borgo brulicante di vita,  la Puglia è pronta a farsi scoprire.

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